martedì 13 aprile 2010

Modelli RED in soffitta? Era ora!!! Ma non fermiamoci qui….

L’ultima notizia positiva riguarda l’abolizione dei modelli RED, cioè quegli odiosi questionari che venivano inviati a tutti i pensionati dall’INPS o dall’INPDAP, per chiedere loro i redditi conseguiti nell’anno precedente. Fino a ieri infatti, gli enti previdenziali non erano in grado di procurarsi da soli i dati necessari per effettuare eventuali ricalcoli della pensione. Si parlava di quei casi in cui i pensionati, per sbarcare il lunario o per altri motivi, erano percettori di altri redditi, regolarmente dichiarati nel modello Unico o nel 730. Se le altre entrate, in sostanza, sono consistenti, c’è ancora il rischio che lNPS o l’INPDAP provveda ad una decurtazione dell’importo della pensione che eroga. Ciò che cambia è che milioni di pensionati non avranno più l’obbligo di recarsi presso i CAF per mostrare che hanno o non hanno altri redditi oltre a quello della pensione.
Sembra un controsenso, ma nel nostro paese, l’INPS non dialogava con l’Agenzia delle Entrate, che dispone di tutti i dati delle dichiarazioni fiscali e degli immobili posseduti e qualsiasi altra informazione rilevante. Quante volte un cittadino si sarà chiesto: beh, e lo vengono a chiedere a me? Ma non sono capaci di andarsi a guardare le dichiarazioni dei redditi da soli?? A quanto pare no. Almeno fino a pochi giorni fa. Quando la legge n. 102 del 2009 ha iniziato a produrre i suoi effetti benefici.
Nell’era della telematica in cui tutto è sempre a portata di click in tempo reale, ci sono adempimenti che impongono di andare presso gli uffici preposti per compilare scartoffie… Ora ce n’è uno in meno!
La domanda è, perché non lo si è fatto prima…
Non sarà che lo stato voleva foraggiare i CAF, i cosiddetti centri di assistenza fiscale?
Stesso discorso per i modelli 730 e unico. Ci sono ancora troppi casi sospetti che impongono al contribuente di presentare la dichiarazione, anche quando i redditi relativi sono già conosciuti o facilmente reperibili (ad es. affitti percepiti) da parte del fisco. Viviamo nel modo dell’informatica, non possiamo fare un passo senza lasciare tracce, ma perché ci tocca presentare la dichiarazione dei redditi solo perché magari abbiamo un mutuo a carico e qualche spesa medica? Per inciso, tutto è tracciabile, quindi, perché riempire carta e files di dati che il fisco ha già?
Da cittadino, sembra quasi che qualcuno ci debba guadagnare su, e non mi viene in mente nessun’altro tranne i CAF…
Andreotti diceva che “A pensar male si fa peccato, ma ci si prende sempre!”