venerdì 3 febbraio 2012

Il parassita della società









A volte la fame gioca brutti scherzi. Pensate al tizio che ha prestato la propria immagine per impersonare il parassita della società del noto spot TV contro l’evasione fiscale. Da allora non dorme quasi più, mangia pochissimo ed è caduto in depressione. Pare che sua madre, vedendo lo spot, abbia avuto un mancamento e sia stata ricoverata una settimana in ospedale per accertamenti.
E pensare che la sua famiglia d’origine ha sempre regolarmente pagato tutte le imposte, perfino l’IRAP e il canone RAI…
Con il senno di poi, non avrebbe accettato quell’ingaggio, per 30 denari!
Suo figlio continua a chiedere cosa sia un evasore fiscale. A scuola gli hanno messo strane idee in testa. La mamma gli dice di andare a giocare. Ma lui accende la TV e vede per la 300.000esima volta il fatidico spot. Booh, cosa cavolo farà papà per vivere? Mamma gli ha detto che papà era una persona importante, che lavora in televisione, che presto diventerà famoso…
Ma di fronte all’evasione fiscale non c’è futuro. Se avesse dato retta a suo cugino, avrebbe partecipato a quella fiction, La Piovra 45, impersonando un mafioso. Meglio sarebbe stato. Almeno la gente che avrebbe incontrato per strada, avrebbe portato rispetto.. Non si sa mai, se finge o lo è davvero, un mafioso.
Invece si è andato a incasinare la vita, mannaggia. Con quel suo bel viso da rapinatore di banche, cosa c’entra con l’evasione fiscale? Che poi, il malloppo delle rapine, non viene mica tassato, o almeno, credo. I suoi amici e conoscenti lo sanno che non c’entra niente con l’evasione. Niente di niente, neppure evasione dal carcere, visto che non l’hanno mai beccato!
Per uscire dal tunnel, il suo agente gli ha parlato di quella possibilità, il sequel dello spot. Quello in cui lui si riabilita, dopo aver pagato le tasse. Poi, messo a nuovo, elegante sorridente, si sposa in chiesa con la sua compagna e si lancia verso una vita felice, di successo ed onestà. Che bello!