mercoledì 19 marzo 2008

Elezioni 2008 e tasse. Qual è il menu di Lega e Sinistra Arcobaleno?

Continuiamo ad elencare cosa propongono le varie formazioni politiche in tema di fisco e tasse in vista delle prossime elezioni. Al momento non faccio commenti per darvi la possibilità di meditare e capire. Leggete qui e risparmiatevi la fatica di leggervi i programmi elettorali originali.

LEGA NORD.
La Lega, come è giusto che sia, sviluppa la proposta del federalismo fiscale e individua due regimi legati ad una variabile temporale.

Regime speciale transitorio. Il primo è un regime speciale transitorio che si rende necessario per un periodo di 10 anni, necessario per affrontare e risolvere il problema della carenza di infrastrutture e di servizi. Si prevede che le regioni padane abbiano a disposizione il 90% del gettito fiscale inerente al loro territorio. Le singole regioni hanno la responsabilità della gestione del gettito e si impegnano a trasferire il restante 10% allo Stato centrale. Il 75% delle risorse attribuite alle regioni federate deve essere utilizzato per realizzare opere e infrastrutture.

Regime definitivo. Le varie regioni hanno la possibilità di affrancarsi dallo Stato centrale per ottenere l’autonomia fiscale. Ciò avviene con lo scambio fra il gettito di imposte da pagare con parti del debito pubblico. In sostanza lo Stato centrale non incassa alcuni tributi ma si libera dall’onere di pagare gli interessi sul debito pubblico ed anche della quota capitale.
Le regioni possono autonomamente stabilire la quota di debito pubblico da cui vogliono affrancarsi con un limite massimo del 90% del proprio gettito.
Nella visione della Lega le Regioni hanno autonomia legislativa impositiva, di aliquota e di accertamento delle imposte. Esse curano direttamente la riscossione delle imposte.
Il programma non approfondisce ulteriormente i meccanismi di calcolo delle imposte, le detrazioni e le aliquote applicabili, in quanto ogni regione sarebbe sovrana avrebbe la massima libertà di stabilirli a proprio piacimento.

SINISTRA ARCOBALENO.
Anche la Sinistra Arcobaleno afferma a pag. 9 del suo programma, che il fisco in Italia è ingiusto, a causa dell’evasione fiscale, dei trattamenti privilegiati per le rendite e per il fatto che i più poveri paghino in realtà più tasse, in proporzione, rispetto ai più ricchi.
Vediamo le soluzioni proposte.
Recupero, tramite la lotta all’evasione fiscale, di 50 miliardi di euro entro la prossima legislatura, a botte di 10 miliardi l’anno, di tributi e tasse evase.
Elevazione delle detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti ed in particolare della no-tax area, portandola fino a 12.000€, con adeguamento automatico all’inflazione.
Diminuzione del prelievo fiscale sui redditi più bassi con riduzione dell’aliquota IRPEF del 23% (sul primo scaglione) fino al 20%.
Elevazione della tassazione delle rendite finanziarie al 20%, dall’attuale 12,50%. Esclusi i piccoli patrimoni familiari.
Restituzione del fiscal drag.
Destinazione immediata di tutto l’extragettito all’aumento delle detrazioni d’imposta per il lavoro dipendente.
Portare l’importo massimo detraibile degli interessi passivi pagati sui mutui per l’acquisto della casa da 4.000 (come innalzato dalla Finanziaria 2008) a 6.000 €.
Eliminazione dell’ICI sulla prima casa non di lusso, per i redditi medio bassi(?), con aumento del prelievo per le case sfitte.
Ridefinizione delle retribuzioni orarie in modo tale da garantire una retribuzione mensile netta di 1000 €, per un lavoratore a tempo pieno. Tale minimo andrà indicizzato rispetto al tasso d’inflazione.
Ho citato tale misura, anche se non è prettamente fiscale, in quanto il programma della Sinistra Arcobaleno propone di finanziare tale aumento dei salari tramite l’utilizzo dell’extragettito derivato dalla lotta all’evasione.

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