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sabato 28 novembre 2009

La riduzione dell’acconto IRPEF. Ovvero la moltiplicazione dei pani e dei pesci

La scadenza di fine novembre, cioè quella relativa al versamento del secondo acconto IRPEF, IRES, IRAP e INPS autonomi, quest’anno fa meno paura che in passato. Almeno per ciò che riguarda l’IRPEF.
Infatti il Governo ha emanato un decreto legge che riduce di 20 punti percentuali l’acconto IRPEF 2009, la cui seconda rata scade appunto il 30 novembre.
Spieghiamoci meglio per i non addetti ai lavori. L’IRPEF, imposta sul reddito delle persone fisiche, si paga per i lavoratori autonomi, due volte all’anno, a differenza che per i lavoratori dipendenti che subiscono le “trattenute” in busta paga e quindi non hanno tale problema.
A giugno si paga, oltre al saldo dell’imposta dovuta per l’anno precedente, un acconto commisurato al debito d’imposta risultante dalla dichiarazione. Tale acconto, per l’IRPEF è pari al 40% del 99% dell’imposta risultante dal rigo “differenza” del Modello Unico dell’anno precedente. Questo è il conteggio effettuato quest’anno dai contribuenti per il primo acconto.
Il 30 novembre scade invece il secondo acconto che per legge è calcolato come il 60% del 99% dell’imposta dovuta nell’anno precedente. Quest’anno il decreto del Governo è intervenuto su tale conteggio ed ha stabilito che l’acconto IRPEF complessivamente dovuto per l’anno 2009 è pari al 79% invece che il 99%.
In tal modo non è stato rideterminato solo il secondo acconto, bensì anche il primo che è già stato versato nel mese di giugno, salvo rateizzazioni. La differenza già versata in più, pari al 40% sul 20% verrà recuperata in sede di pagamento del 2° acconto, consentendo un effetto ancora maggiore.
Esempio numerico. Se dal rigo differenza risultano € 10.000 e il primo acconto è stato versato per 10.000x99%*40%= 3.960, il secondo acconto non sarà 10.000*99%*60%= 5.940 come avveniva l’anno scorso.
E non sarà neppure 10.000*79%*60%= 4.740 che sarebbero dovuti nel caso in cui fosse stato ritoccato solo il 2° acconto.
Sarà invece così calcolato: 10.000*79%-10.000*99%*40%= 3.940 e cioè il 79% al netto di quanto già versato come primo acconto. La differenza che resta nelle tasche del contribuente usato come esempio è pari a 5.940-3.940= 2.000 euro!
Questo è il motivo per cui i lavoratori autonomi avranno a disposizione più denaro per le spese di Natale e delle feste e contribuiranno sicuramente a sostenere la nostra economia in crisi. I lavoratori dipendenti in realtà hanno già la tredicesima che svolge questa funzione, quindi non sono penalizzati.
In tal modo il governo ha effettuato la creazione di “moneta virtuale” per immettere liquidità nel sistema commerciale ed economico in generale. Quindi ha fatto un’ottima manovra economica.
Però attenzione: è stato ridotto solo l’acconto del 2009, non le imposte. Quindi a giugno dell’anno prossimo il contribuente dovrà pagare le imposte ordinarie e, se non ci sono sostanziali differenze di reddito rispetto all’anno precedente, dovrà restituire quei 2000 euro che gli sono stati lasciti in tasca a novembre.
Ma a ben vedere il momento economico è talmente incerto che potendo mangiare metà pollo oggi e metà domani, si preferisce mangiarlo tutto subito e poi più avanti vedremo….

venerdì 9 novembre 2007

Gli acconti d'imposta di novembre

A parte gli interventi polemici di BML, occorre ora concentrarsi davvero molto per il calcolo degli acconti d’imposta di fine novembre. Infatti per il versamento della seconda rata di IRPEF, addizionale comunale, IRAP e IRES, previsto per il 30 novembre, quest’anno ci sono alcune novità che impongono una notevole attenzione ai conteggi. Vediamo la sintesi degli adempimenti e cosa cambia rispetto al passato.

IRPEF: Il 2° acconto è pari al 60% del 99% dell’importo indicato sull’Unico 2007 redditi 2006 al rigo RN23 (se questo è positivo e pari al meno a 51,65 €). Nel caso in cui l’acconto complessivo, pari al 99% del rigo differenza, sia inferiore a € 257,52, l’’intero importo va versato in unica soluzione il 30 novembre.

ADDIZIONALE COMUNALE: Da quest’anno è dovuto anche l’acconto sull’addizionale comunale dovuta per il 2007, pari al 30% del rigo RV1 dell’Unico 2007, moltiplicato per l’aliquota deliberata dal Comune di residenza al 1° gennaio 2007. Dall’acconto così calcolato si sottrae quanto già trattenuto dal datore di lavoro, il cui importo è indicato al rigo RC13. L’aliquota da utilizzare per il calcolo è reperibile dal link:
http://finanze.gov.it/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/addirpef/index.htm

IRES: Le società di capitali versano il secondo acconto IRES pari al 60% dell’importo indicato al rigo RN16 dell’Unico 2007 . Nel caso in cui il 1° acconto (di giugno) non raggiunga l’importo di 103€, si versa tutto in unica soluzione entro il 30 di novembre, con importo pari a quanto indicato al rigo RN16.


IRAP (per persone fisiche con reddito d’impresa o lavoro autonomo e società di persone): la seconda rata d’acconto è pari al 60% del 99% dell’importo indicato al rigo IQ90 del modello IRAP dell’Unico 2007 (se questo è superiore a 51,65€).

IRAP (per le società di capitali): il 2° acconto è uguale al 60% dell’importo indicato al rigo IQ104 del modello IRAP compreso nell’Unico 2007, sempre che l’importo del 1° acconto 2007, pari al 40% del rigo citato, sia pari almeno a 103€. Diversamente si versa l’acconto in unica soluzione a novembre.

COMPLICAZIONI: Ce ne sono almeno due. La prima è relativa alle spese di telefonia fissa e mobile sostenute nel 2006, che dal 2007 hanno subito una forfetizzazione della deducibilità all’80% per entrambe. Cosa c’entra con reddito 2006 che si prende a base per il calcolo degli acconti? C’entra, visto che, dal momento che il fisco non conosce le componenti reddituali 2007, come non le conoscono del tutto nemmeno gli interessati, il legislatore ha imposto ai fini degli acconti (nella Finanziaria 2007) di ricalcolare l’imponibile 2006, sulla base della deducibilità dei costi rettificata a partire dal 2007! E’ quanto previsto al comma 403 della legge 296/06 cioè la Finanziaria 2007.
Il ricalcolo dell’acconto sarà obbligatorio se peggiorativo per il contribuente, mentre sarà facoltativo in caso contrario. Al fine di stabilire questo occorre calcolare il rapporto fra i costi sostenuti nel 2006 per la telefonia mobile rispetto a quella fissa. Se tale rapporto è superiore a 0,665 il ricalcolo non sarà necessario, altrimenti sarà facoltativo. La formula, se ci si vuol divertire, si ottiene impostando una normale equazione a due incognite, pari ai costi per telefonia fissa e mobile per il 2006.
L’altra complicazione riguarda i costi per le auto che hanno subito numerose variazioni negli ultimi tempi, come è scritto in un recente post di questo blog. In questo caso il ricalcolo è facoltativo e serve a ridurre eventualmente l’importo dell’acconto, in considerazione del fatto che nel 2006 i costi auto erano pari a 0 per le imprese e al 25% per i lavoratori autonomi. Oggi la deducibilità è invece pari al 40% per tutti. In questo caso le istruzioni non sono molto chiare e l’effettuazione del conteggio oltre a non essere agevole non è sicuro dal punto di vista dei possibili “recuperi” da parte dell’Agenzia delle Entrate. Quindi, se ne consiglia l’utilizzo solo a coloro che hanno dei costi per le auto molto importanti e per i quali il beneficio può superare gli oneri del calcolo ed il rischio di errori che si corre.
Questa è solo una piccola panoramica di cosa c’è di nuovo in tema di acconti d’imposta 2007. Come si può vedere ce n'è abbastanza per spremersi le meningi.