Vorrei fare alcune precisazioni a proposito del post di BML del 31 maggio scorso.
Probabilmente il caldo ha giocato un brutto scherzo al nostro amico che, partendo da un presupposto giusto, si è perso nei calcoli. Peraltro nemmeno i nostri lettori si sono accorti di nulla, o meglio, non lo hanno manifestato.
Quindi scateniamoci nella caccia all’errore… Occhio all’esempio portato da BML relativo al pensionato con 15.000 euro di reddito. La verità è che le tasse dal 2006 al 2007 non sono aumentate affatto!!!
****
La soluzione, ovvero l’errore svelato, è il seguente.
Per il 2006 l’IRPEF dovuta è in realtà pari a 2.335 euro.
Per il 2007 il conteggio era già corretto e pari a € 2.195.
Quindi l’importo è in realtà diminuito di 140 euro, con un risparmio di circa il 6%.
Per completare il contesto consideriamo anche le addizionali regionali e comunali.
Prendiamo ad esempio la Regione Emilia Romagna e la città di Reggio Emilia.
Le addizionali per il 2006 sono: 135+30=165
Quelle per il 2007: 165+30=195
Per cui il totale imposte è pari a 2.500 nel 2006, contro 2.390 nel 2007. Quindi il “risparmio” è stato di 110 euro.
Questo per la correttezza dei conteggi, visto che la matematica non è un’opinione.
In sostanza possiamo dare l’assoluzione a Visco e a Prodi in merito all’affermazione che le aliquote sono diminuite, per i redditi fino ad una certa soglia.
Quello che però bisogna considerare è che i veri aggravi di imposta ci sono stati relativamente ai redditi d’impresa e di lavoro autonomo. Come si è più volte ripetuto, ciò che conta è l’effetto complessivo delle manovre fiscali, non quello delle singole disposizioni. Ad esempio, se da un lato si abbassano le aliquote, e dall’altro si riduce la deducibilità dei costi dai ricavi d’impresa o professione, complessivamente è probabile che le imposte complessivamente dovute aumentino. Cosa che in realtà succede. Per non parlare dell’inasprimento degli studi di settore che quest’anno vedono ridurre di parecchio il numero dei contribuenti congrui, cioè considerati “in regola” dal fisco. E su questo aspetto ritorneremo a breve con un post dedicato.
Quindi il consiglio che mi sento di dare è di leggere la propria dichiarazione dei redditi, cercare di capirla, confrontarla voce per voce con quella dell’anno predente al fine di stabilire, senza preconcetti, che cosa è cambiato, se in meglio o in peggio.
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venerdì 4 luglio 2008
martedì 17 giugno 2008
Il caro tasse. Ma Visco non le aveva abbassate?
L’ex vice ministro più odiato d’Italia, Vincenzo Visco, ha affermato in una recente intervista che lui le tasse le ha abbassate. Andiamo bene!
I casi cono due: o noi non sappiamo fare i conti, oppure cerca ancora di prendere per i fondelli!!!
Io vorrei indire un concorso per i contribuenti beneficiati dalle riduzioni d’imposta di Visco (e di Prodi). Ma temo che il premio (così come il risparmio d’imposta) non se lo aggiudicherebbe nessuno.
Vi segnaliamo un altro caso di un facoltoso contribuente che ha percepito nel 2007 unicamente redditi da fabbricati per circa 8000 euro (già al netto della deduzione forfetaria del 15%, come prevede la legge). Forse è un disoccupato, ma potrebbe essere un evasore o un mantenuto/a…. In ogni caso è meglio punirlo che cercare di capire.
Per il 2006 il calcolo per la progressività dell’imposizione, prevista dall’art. 11 del TUIR allora vigente, prevedeva una deduzione forfettaria pari a € 3.000.
Quindi il calcolo delle imposte era:
8.000 reddito
- deduzione forfetaria: 3.000
- deduzione spettante: 2.423, in base al calcolo (26.000+3.000-8.000)/26.000=0.807*3.000
= 5.576 reddito imponibile
calcolo IRPEF al 23% su 5.576= € 1.282
Per il 2007 le imposte dovute sono invece pari al 23% del reddito complessivo, e cioè
8.000*23%=1.840
E’ infatti scomparsa la deduzione per la progressività dell’imposizione e non sono più concesse detrazioni d’imposta al contribuente in esame.
Sono quindi dovute maggiori imposte per 558 €. L’incremento percentuale dell’IRPEF è così del 43,5%. E questo solo per l’IRPEF.
All’IRPEF si aggiungono infatti le addizionali, regionale e comunale, che in molte regioni e comuni sono lievitate ancor più dell’inflazione (mentre gli stipendi sono rimasti sostanzialmente uguali).
Il vero guaio di quest’anno è che l’aggravio impositivo è senza deroghe. Infatti negli anni precedenti era prevista la cosiddetta “clausola di salvaguardia” che consentiva ai contribuenti di verificare le imposte dovute in base alle normative vigenti e di pagare le imposte più basse fra quelle degli anni considerati. Ad esempio per lo scorso anno 2006, si poteva confrontare le imposte dovute con quelle calcolate in base alle normative vigenti al 31.12.2004 e al 31.12.2002, e godere del trattamento fiscale più favorevole. Ciò in quanto con il susseguirsi delle normative fiscali, il legislatore poteva non accorgersi di eventuali aggravi ingiustificati ed eccessivi nei confronti dei contribuenti, per cui concedeva di attenuarne gli effetti negativi.
Per i redditi 2007 questo non è stato più possibile, a testimonianza dell’intento rapace di Visco e di Prodi, che hanno coscientemente aumentato le imposte, impedendo ai cittadini di tutelarsi con la clausola di salvaguardia, con l’unico scopo di fare cassa.
Quanto riportato rappresenta solo un esempio di fisco vorace, ma non dimentichiamoci, per onore del vero, che anche Prodi, insieme a Visco e TPS, hanno fatto qualche modifica legislativa a favore della riduzione delle imposte, di cui abbiamo già trattato nel post dedicato alla finanziaria per il 2008. Ma ciò che resta nella mente dei cittadini è l’effetto finale, che sicuramente è stato negativo ed ha ulteriormente svuotato le tasche degli italiani. E purtroppo non è ancora finita, visto che le norme fiscali sono finora rimaste sostanzialmente invariate, a parte l’abolizione dell’ICI sulla prima casa…. SI SALVI CHI PUO’!!!!
I casi cono due: o noi non sappiamo fare i conti, oppure cerca ancora di prendere per i fondelli!!!
Io vorrei indire un concorso per i contribuenti beneficiati dalle riduzioni d’imposta di Visco (e di Prodi). Ma temo che il premio (così come il risparmio d’imposta) non se lo aggiudicherebbe nessuno.
Vi segnaliamo un altro caso di un facoltoso contribuente che ha percepito nel 2007 unicamente redditi da fabbricati per circa 8000 euro (già al netto della deduzione forfetaria del 15%, come prevede la legge). Forse è un disoccupato, ma potrebbe essere un evasore o un mantenuto/a…. In ogni caso è meglio punirlo che cercare di capire.
Per il 2006 il calcolo per la progressività dell’imposizione, prevista dall’art. 11 del TUIR allora vigente, prevedeva una deduzione forfettaria pari a € 3.000.
Quindi il calcolo delle imposte era:
8.000 reddito
- deduzione forfetaria: 3.000
- deduzione spettante: 2.423, in base al calcolo (26.000+3.000-8.000)/26.000=0.807*3.000
= 5.576 reddito imponibile
calcolo IRPEF al 23% su 5.576= € 1.282
Per il 2007 le imposte dovute sono invece pari al 23% del reddito complessivo, e cioè
8.000*23%=1.840
E’ infatti scomparsa la deduzione per la progressività dell’imposizione e non sono più concesse detrazioni d’imposta al contribuente in esame.
Sono quindi dovute maggiori imposte per 558 €. L’incremento percentuale dell’IRPEF è così del 43,5%. E questo solo per l’IRPEF.
All’IRPEF si aggiungono infatti le addizionali, regionale e comunale, che in molte regioni e comuni sono lievitate ancor più dell’inflazione (mentre gli stipendi sono rimasti sostanzialmente uguali).
Il vero guaio di quest’anno è che l’aggravio impositivo è senza deroghe. Infatti negli anni precedenti era prevista la cosiddetta “clausola di salvaguardia” che consentiva ai contribuenti di verificare le imposte dovute in base alle normative vigenti e di pagare le imposte più basse fra quelle degli anni considerati. Ad esempio per lo scorso anno 2006, si poteva confrontare le imposte dovute con quelle calcolate in base alle normative vigenti al 31.12.2004 e al 31.12.2002, e godere del trattamento fiscale più favorevole. Ciò in quanto con il susseguirsi delle normative fiscali, il legislatore poteva non accorgersi di eventuali aggravi ingiustificati ed eccessivi nei confronti dei contribuenti, per cui concedeva di attenuarne gli effetti negativi.
Per i redditi 2007 questo non è stato più possibile, a testimonianza dell’intento rapace di Visco e di Prodi, che hanno coscientemente aumentato le imposte, impedendo ai cittadini di tutelarsi con la clausola di salvaguardia, con l’unico scopo di fare cassa.
Quanto riportato rappresenta solo un esempio di fisco vorace, ma non dimentichiamoci, per onore del vero, che anche Prodi, insieme a Visco e TPS, hanno fatto qualche modifica legislativa a favore della riduzione delle imposte, di cui abbiamo già trattato nel post dedicato alla finanziaria per il 2008. Ma ciò che resta nella mente dei cittadini è l’effetto finale, che sicuramente è stato negativo ed ha ulteriormente svuotato le tasche degli italiani. E purtroppo non è ancora finita, visto che le norme fiscali sono finora rimaste sostanzialmente invariate, a parte l’abolizione dell’ICI sulla prima casa…. SI SALVI CHI PUO’!!!!
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venerdì 1 febbraio 2008
L'ultimo show di Visco? Speriamo bene....
Il viceministro per l’economia Vincenzo Visco ha affermato in una recente intervista su Radio R101, che “Noi non abbiamo aumentato le tasse, anzi alcuni tipi di imposta sono addirittura diminuiti. Il boom delle entrate fiscali è legato ad un processo di emersione favorito dalla politica attuata dal governo Prodi”. Poi continua: “Pagare le tasse , non è piacevole per nessuno. Molto dipende dal clima che si respira”. Ed ancora: “l’attività dell’agenzia delle entrate è stata più incisiva mettendo fine al clima di lassismo del precedente governo: la maggiore probabilità di accertamenti spinge i contribuenti a fare il proprio dovere”.
Tali affermazioni fanno accapponare la pelle e confermano il delirio di onnipotenza dell’ormai caduto governo Prodi.
1) Le tasse non sono aumentate: evviva! Probabilmente i milioni di italiani che hanno versato il 70% del loro redditi al fisco, INPS ecc. non sanno fare i conti
2) Alcune tasse sono diminuite: peccato che non ha detto quali. In ogni caso il contribuente non si diverte più con il “gioco delle tre carte”, quindi se una tassa aumenta e l’altra diminuisce ciò che conta è l’effetto cumulato
3) Pagare le tasse non è piacevole per nessuno: il vice smentisce il ministro TPS che ha affermato il contrario nelle celebre massima “le tasse sono una cosa bellissima!”
4) L’attività delle agenzie delle entrate è stata più incisiva: questo significa che se non c’è lui al ministero, negli uffici si tirano le dita? A proposito, voi ricordate un governo di destra o di sinistra che non si curasse di riscuotere le imposte? O che fosse indifferente in ambito fiscale? O che non abbia “costruito” una finanziaria sulla base delle entrate fiscali? O con il quale non abbiamo pagato le tasse? Io no.
5) La maggiore probabilità di subire accertamenti spinge i contribuenti a fare il proprio dovere: secondo me, se aumentano le tasse e aumentano i controlli è probabile che i contribuenti si deprimano oppure cerchino il modo per fuggire all’estero. In ogni caso ricordate cosa dicevamo nel post sul libro di Giannino, e ciò che quello che succede in questi casi è che diminuisce la voglia di lavorare e la produttività? E di conseguenza le imposte che si pagano?
Per concludere aggiungo che meno male che Visco dovrebbe essere un viceministro tecnico e non politico. E le sue affermazioni sono tecniche o politiche? Lascio giudicare a voi.
Tali affermazioni fanno accapponare la pelle e confermano il delirio di onnipotenza dell’ormai caduto governo Prodi.
1) Le tasse non sono aumentate: evviva! Probabilmente i milioni di italiani che hanno versato il 70% del loro redditi al fisco, INPS ecc. non sanno fare i conti
2) Alcune tasse sono diminuite: peccato che non ha detto quali. In ogni caso il contribuente non si diverte più con il “gioco delle tre carte”, quindi se una tassa aumenta e l’altra diminuisce ciò che conta è l’effetto cumulato
3) Pagare le tasse non è piacevole per nessuno: il vice smentisce il ministro TPS che ha affermato il contrario nelle celebre massima “le tasse sono una cosa bellissima!”
4) L’attività delle agenzie delle entrate è stata più incisiva: questo significa che se non c’è lui al ministero, negli uffici si tirano le dita? A proposito, voi ricordate un governo di destra o di sinistra che non si curasse di riscuotere le imposte? O che fosse indifferente in ambito fiscale? O che non abbia “costruito” una finanziaria sulla base delle entrate fiscali? O con il quale non abbiamo pagato le tasse? Io no.
5) La maggiore probabilità di subire accertamenti spinge i contribuenti a fare il proprio dovere: secondo me, se aumentano le tasse e aumentano i controlli è probabile che i contribuenti si deprimano oppure cerchino il modo per fuggire all’estero. In ogni caso ricordate cosa dicevamo nel post sul libro di Giannino, e ciò che quello che succede in questi casi è che diminuisce la voglia di lavorare e la produttività? E di conseguenza le imposte che si pagano?
Per concludere aggiungo che meno male che Visco dovrebbe essere un viceministro tecnico e non politico. E le sue affermazioni sono tecniche o politiche? Lascio giudicare a voi.
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