Come tutti sanno, dal 2010 è stato introdotto l’obbligo di presentazione dei modelli INTRASTAT con modalità esclusivamente telematica, in luogo di quella cartacea o su dischetto che potevano in precedenza essere consegnate all’Agenzia delle Dogane o anche inviate per posta con lettera raccomandata.
Già in precedenza era possibile la presentazione telematica attraverso il servizio delle dogane EDI, ma era facoltativo, per cui l’utilizzo era di fatto riservato ai grossi operatori, aziende, spedizionieri o studi.
Il sistema telematico doganale non era molto popolare in quanto il suo funzionamento era alquanto carente e richiedeva una buona dose di pazienza per il suo utilizzo e per l’interpretazione dei possibili messaggi di errore ed altre difficoltà operative. Niente a che vedere con Entratel, il sistema utilizzato dall’Agenzie delle Entrate, il cui funzionamento è di gran lunga migliore, anche per il consolidamento del know how che tutti i professionisti hanno ormai accumulato nel corso degli anni.
L’avvento della telematica obbligatoria per i modelli INTRASTAT, e l’obbligo di compilazione anche per le prestazione di servizi intracomunitari, ha avuto una lunga fase di gestazione, due anni circa, che non sono stati sufficienti a chi di dovere a predisporre i modelli ministeriali, le istruzioni e le specifiche tecniche necessarie per le case di software che di fatto mettono in condizione gli operatori di redigere le dichiarazioni. Ferma è stata la decisione di anticipare la scadenza di presentazione (al 19 del mese successivo, in un primo momento, poi al 25, pare) e l’annuncio che non ci sarebbero state proroghe.
Il risultato è stato il caos più totale. Dapprima la circolare dell’Agenzia delle Entrate del 17 febbraio, poi quella dell’Agenzia delle Dogane del 19 febbraio, non sono riuscite a fugare i numerosi dubbi che attanagliano gli operatori.
Infatti si parla di sostanziale impunità per gli errori commessi nella compilazione, a patto che vengano poi corretti entro il 20 luglio 2010. L’errore presuppone la presentazione del modello. Nulla viene detto in merito alla omissione, per cui si arguisce che se un contribuente non riesce a spedire il modello, non potrà invocare la sanatoria.
Sulla stampa specializzata si sono visti vari consigli per evitare di incorrere nell’errore insanabile.
Ecco come fare per limitare i danni e quando.
Posto che la compilazione dei modelli relativi ai servizi è impossibile in quanto non è ancora prevista da una legge in vigore e visto che non ci sono ancora dei modelli approvati e le case di software non hanno potuto preparare i programmi, la presentazione del modello di gennaio si deve limitare all’INTRA acquisti e cessioni di beni.
La presentazione è ora possibile in formato elettronico su dischetto, e va effettuata entro oggi 20 febbraio 2010. La scadenza è quella “vecchia”, visto che la nuova fissata al 25 febbraio non è ancora operativa.
La presentazione in forma cartacea non è più consentita dalla data di entrata in vigore del Dlgs n. 18 del 2010, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Per cui, chi avesse già spedito il modello cartaceo non deve temere delle sanzioni.
La presentazione in via telematica è possibile entro il 25 febbraio 2010, che coincide sia con la scadenza vecchia sia con la nuova.
I più penalizzati sono a mio avviso i contribuenti che effettuano l’invio telematico. Infatti devono seguire le seguenti fasi:
1. Devono compilare i modelli con il proprio software.
2. Lo controllano con la funzione sul nuovo Intraweb 11.00, che è l’unico in grado di verificare la nomenclatura combinata in vigore ad oggi, a differenza del programma vecchio che non è in grado di farlo.
3. Lo spediscono con il vecchio Intraweb 9.01, in quanto il nuovo programma delle dogane non funziona e comunica che “non esistono modelli approvati”. A questo punto incrociano le dita e sperano che il sistema accetti i file spediti.
Si spera comunque che entro il 25 febbraio, visto l’annuncio dell’approvazione dei modelli, le Dogane rendano utilizzabile il nuovo programma Intra web 11.00.
Ovviamente, tutte le spedizioni in tal modo effettuate sono da intendersi come provvisorie, per cui una volta che saranno disponibili i programmi per gli intra servizi, tutti gli interessati dovranno integrare i modelli già presentati, con modalità da definire, entro il 20 luglio 2010.
Questa è la sintesi di uno dei più grossi casini avvenuti in campo fiscale negli ultimi anni in Italia ed è ben lungi dall’essere risolto.
Dott. Lorenzo Esposito
sabato 20 febbraio 2010
Modelli INTRASTAT 2010: come fare per spedire i modelli di gennaio.
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1 commento:
Io sono riuscito a spedire un intra acquisti con il programma nuovo! Ma che fatica!!
Il modello vendite invece non me l'ha voluto prendere...
Mi sembra una vergogna che il contribuente venga trattato così!
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